Avevamo chiesto carattere e risultato ed il Milan ha risposto come doveva. La prova offerta in Coppa Italia contro la Juventus è degna di una squadra in crescita, che non ha per nulla risentito della clamorosa rimonta subita del derby, una sberla fortissima che avrebbe stecchito chiunque.
Invece i rossoneri erano presenti con la testa, hanno condotto la gara in maniera propositiva seguendo le direttive dell’allenatore (ancora una volta buone le sue mosse tattiche), e soprattutto hanno saputo gestire in maniera intelligente anche i diversi momenti della partita, quello che era realmente mancato nel match con l’Inter. Sono rimasti squadra per tutti i novanta minuti e si è visto. D’altronde non ci sono alternative: se si vogliono limitare i difetti dei singoli (e sono tanti) essere un gruppo compatto è l’unica alternativa per colmare gap e competere per i primi posti.
Resta il rammarico per una vittoria (sarebbe stata più che meritata contro una Juve arrendevole e mai capace di rendersi veramente pericolosa) sfuggita all’ultimo per un rigore dubbio assegnato ai bianconeri. Il gol di CR7 complica terribilmente il passaggio del turno (senza dimenticare la squalifica di tre calciatori chiave) ma bisogna guardare avanti: quel che conta è avere una squadra pronta a dare tutto da qui a giugno. Poi tante cose cambieranno: all’orizzonte c’è l’ennesima mezza rivoluzione.