22 dicembre 2019: il Milan viene steso 5-0 dell’Atalanta al Gewiss Stadium. Sette mesi dopo, nella gara di ritorno a San Siro, la musica è ben diversa. E non è un caso se questa volta tra i rossoneri scesi in campo c’è un certo Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, autentico trascinatore, è lo specchio dell’attuale Milan, spavaldo quando serve ma anche capace di soffrire e compattarsi nei momenti giusti.
E l’Ibra visto contro gli orobici, ossia determinante in tutti i duelli aerei in entrambe le fasi, è un esempio per un gruppo unito e in notevole crescita. Che sia così lo si è intuito particolarmente questa sera dalle prestazioni dei due chiamati a non far rimpiangere Romagnoli e Theo Hernandez, due autentiche colonne.
Laxalt e Gabbia infatti, se la sono cavata bene in una gara dall’alto tasso di difficoltà, mentre non si può dire lo stesso di Biglia, schierato al posto dello squalificato Bennacer. L’argentino, spesso in ritardo, è stato determinante al contrario, regalando un rigore ai bergamaschi. Menomale che c’è Donnarumma(alla prima da capitano), fantastico nell’ipnotizzare Malinovskyi dal dischetto, e decisivo al pari di Calhanoglu, autore di un gol da urlo su punizione.
A rovinare la festa ci ha pensato il solito Duvan Zapata, ma l’Atalanta schiacciasassi non è riuscita andare oltre l’1-1 per merito di un secondo tempo ben condotto dai meneghini, i quali hanno sfiorato addirittura la vittoria con il palo centrato da Bonaventura. Decisivo sotto questo aspetto l’operato di Pioli, bravo a variare l’assetto all’ora di gioco con tre facce nuove. Tra questi Leao, anche oggi entrato con il giusto atteggiamento.