Calhanoglu-Ibrahimovic: un binomio vincente adesso come allora. Il Milan saluta la fredda Dublino con la qualificazione in tasca e le solite certezze, molte delle quali passano proprio per i piedi dei due fuoriclasse, entrambi a segno contro lo Shamrock Rovers sconfitto 2-0. Emblematica l’azione del primo gol: pressing alto con conseguente errore degli irlandesi, poi splendida triangolazione firmata Calha-Ibra coronata dalla rete dello svedese.
Il numero 11 in particolare, è l’autentico cervello dei rossoneri: si abbassa per fare il regista, dialoga con i compagni, attacca l’area di rigore e difende pure. Insomma fa tutto, e gli altri non possono che imitarlo, almeno sotto l’aspetto dell’impegno. L’esempio palese è Castillejo, che al pari di Saelemaekers, non brilla negli ultimi venti metri, ma si prodiga per la causa in tutte le parti del campo.
In un Milan diesel, che cresce molto nella ripresa e si conferma soprattutto squadra, si sono visti nei 10 minuti finali Tonali e Brahim Diaz, entrambi all’esordio. Evidente l’emozione dell’ex Brescia, milanista dalla nascita, il quale spera di ripercorrere la strada di Donnarumma, oggi capitano e dimostratosi ancora una volta una autentica certezza.
Giovedì prossimo, questa volta a San Siro, i rossoneri dovranno vedersela contro i norvegesi del Bodo/Glimt per guadagnarsi il pass per il quarto turno di Europa League. Salvo clamorose sorprese, con Romagnoli ancora ai box, Kjaer sarà affiancato di nuovo da Gabbia, oggi il più in difficoltà tra i rossoneri. Da lui ci aspetta qualcosa in più, già a partire da lunedì sera nella prima di serie A contro il Bologna.