Dimenticatevi il Milan delle ultime due settimane. Nella notte della verità i rossoneri hanno risposto da grande alla grande. Merito di una ferocia lucida, di una compattezza e di una voglia di imporsi che finalmente è tornata ad animare la mente e l’anima di questa squadra.
Degli undici schierati titolari ma anche di coloro che sono stati chiamati a gara in corso: tutti questa sera hanno lottato e contribuito alla causa per portare a casa tre punti fondamentali in ottica scudetto.
Scudetto si, avete letto bene: non per la qualificazione Champions perché le grandi squadre guardano solo davanti e puntano al massimo. Ma non solo: aggrediscono la gara, sanno soffrire e mordono l’avversario quando il vento sembra stia cambiando.
Proprio quello che ha fatto stasera il Milan, capace di tirare 12 volte in porta (traversa compresa) nel primo tempo e concretizzato da Kessie dal dischetto. Un dominio non interrotto nemmeno dal pareggio di Veretout al quale ha risposto subito Rebic, stasera stellare se non fosse per qualche errore di troppo in fase di conclusione.
Difficile vedere qualche nota negativa se non le uscite anzitempo di Calhanoglu, Ibrahimovic e Rebic: per i tre però si tratterebbe solo di un semplice affaticamento. Lo spera soprattutto Pioli, il quale stasera ha dato finalmente una risposta importante e attesa: puntare dall’inizio su Tomori ai danni di Romagnoli.
Una scelta premiata dai fatti, con l’ex Chelsea tra i miglori in campo insieme a Rebic, Kessie e Saelemaekers, quest’ultimo in netta ripresa.