Trenta minuti iniziali da horror, poi un Milan discreto fermato da un super Handanovic.
In quello che doveva essere il derby del rilancio, i rossoneri subito un’altra pesante sconfitta almeno sotto l’aspetto del punteggio (3-0 con doppietta di Lautaro Martinez e Lukaku) e adesso vedono allontanarsi la vetta, distante 4 lunghezze.
Pioli dovrà lavorare soprattutto sull’aspetto mentale dei suoi ragazzi i quali, per la seconda volta consecutiva in Serie A, ciccano l’approccio alla gara facendosi mettere letteralmente al tappetto dai cugini nerazzurri per intensità, organizzazione e idee di gioco.
Per un terzo del match il Milan è nettamente in balia degli avversari, prima di una grande reazione ad inizio di ripresa dove risulta decisivo Handanovic con tre interventi di pregevole fattura. Sono questi gli sliding doors della partita, con l’Inter poi letale nei due contropiedi che archiviano il derby numero 228 in gare ufficiali anche grazie alla difesa colabrodo dei padroni di casa odierni.
Romagnoli in particolare è l’anello debole del quartetto difensivo di Pioli: l’ex Samp si è dimostrato ancora una volta non all’altezza in contesti di così alto livello. Basta chiedere a Lukaku, che ha fatto tutto quello che poteva.
Ha fatto da contraltare invece la prestazione di Sandro Tonali, decisamente il migliore in campo insieme a Zlatan Ibrahimovic, nonostante il centrocampo rossonero si sia dimostrato oggi inferiore a quello nerazzurro nel suo complesso.
Al novantesimo è inutile negare come il Milan esca decisamente ridimensionato dal campo. Al contempo però, bisogna evitare inutili catastrofismi: la stagione dei rossoneri resta super positiva e adesso bisogna tutelare la posizione nella top 4 che vorrebbe dire Champions League.