Sei gennaio 2011: con un gol di Strasser il Milan espugna il Sant’Elia e si laurea campione d’inverno nella stagione del 18esimo e ultimo scudetto. Poco più di dieci anni dopo la storia quasi si ripete: 2-0 ai sardi e titolo di metà stagione veramente vicino. Adesso basterà un solo punto contro l’Atalanta per chiudere il girone davanti a tutti (e ai favoritissimi cugini interisti): un traguardo davvero impensabile qualche mese.
Contro i bergamaschi sabato prossimo (ore 18, San Siro) i rossoneri dovranno ancora fare i conti con le assenze. Ai già noti si aggiungeranno Saelemaekers(espulsione davvero ingenua) e Romagnoli, il quale si è visto rifilare in serata un cartellino da Abisso quasi inventato.
Un vero peccato, ma con molta probabilità Pioli potrà contare in difesa su Tomori, in arrivo dal Chelsea, e davanti sull’esperienza di Mario Mandzukic, il cui arrivo è stato ben accolto da Ibrahimovic. Da Zlatan appunto, ossia da un fenomeno spaziale, capace di rientrare dopo 57 giorni in campo e di rifilare una doppietta al malcapitato Cagliari.
E se non intuite dalle nostre parole la grandezza dello svedese, basta citare i suoi numeri in questa stagione: 12 gol in 8 presenze e la bellezza di una rete ogni 52 minuti. Niente da aggiungere.
La sua è la storia dell’anno, e grande merito va anche ai compagni, ossia ad un gruppo giovane, determinato e soprattutto affamato di vittorie. Sono loro il cuore di un Milan che anche questa sera ha vinto in maniera convincente, da squadra vera, tenendo in pugno la partita dall’inizio alla fine.
E se Brahim Diaz, insieme a Calabria, ha deliziato ancora i tifosi da casa con giocate superbe, è giusto dedicare ancora qualche riga a Pierre Kalulu, entrato subito dopo l’intervallo. Per precisione, intelligenza e presenze tattica il francese si è dimostrato davvero sugli scudi. Il futuro, ma anche il presente, è dalla sua parte.