Serviva almeno un pareggio e così è stato. Il Milan saluta Lille con un prezioso 1-1, utile per conservare il secondo posto nel girone e non perdere le speranze di poter agguantare il primato, adesso nelle mani dei francesi. Su un campo ostico e con un avversario di medio-alto livello (i transalpini sono secondi in Ligue 1 a due lunghezze dal Psg), i rossoneri giocano una partita intelligente, mantenendo a lungo il palleggio del gioco senza esporsi ai contropiedi avversari.
Il forte pressing del Lille costringe il Milan a cercare prettamente verticalizzazioni senza grandi esiti nei primi 45 minuti. Nella ripresa invece, un grande pallone filtrante di Tonali manda in porta Rebic, il quale con un preciso tocco, permette a Castillejo di battere a rete a porta vuota. La reazione degli uomini di Galtier è veemente, ma la gara sembra sotto controllo.
Al 65’ però, i meneghini sono poco reattivi su una azione di rimessa laterale, e Bamba batte Donnarumma dopo tre tocchi tutti di prima. Il pareggio sembra andare bene ad entrambe le squadre e i 20 minuti finali scorrono senza grandi sussulti.
Considerate le 3 pesanti assenze (Ibrahimovic, Leao e Saelemarkers), la prestazione del Milan è da considerare discreta, anche se negli ultimi 30 metri gli errori tecnici sono stati un po’ troppi. A livello tattico c’è da segnalare la novità in fase di impostazione con il terzino Dalot tenuto basso al fianco di Kjaer e Gabbia con conseguente difesa a tre e più libertà offensiva concessa a Theo Hernandez.
Le maggiori note positive provengono da Tonali e Bennacer, quest’ultimo ormai sempre più una sicurezza assieme a Kjaer. Prosegue invece il momento poco brillante di Calhanoglu, sostituito all’ora di gioco da Brahim Diaz, bravo a creare subito scompiglio nell’attenta difesa francese. Hauge, alla prima da titolare, finisce sotto gli occhi di riflettori per un errore di rifinitura abbastanza evidente (poteva mandare Rebic da solo davanti alla porta), ma cresce alla distanza: a lui diamo un 5,5 di incoraggiamento.