Se qualcuno si aspettava un grande spettacolo alla ripresa del calcio in Italia è rimasto tradito. Ritmi bassi e pochi tiri in porta hanno caratterizzato un deludente Juve-Milan, terminato 0-0, e deciso al 17’ del primo tempo dall’espulsione di Ante Rebic. Il croato è stato protagonista di un intervento davvero brutto su Alex Sandro, subito dopo il rigore sbagliato da un Ronaldo inguardabile per l’intero match. Da lì in poi pochissime emozioni, con i rossoneri tenuti in vita da Donnarumma, decisivo in almeno due occasioni.
Niente finale di Coppa Italia quindi per i meneghini, che senza sfigurare al cospetto della Juve nel doppio confronto, dicono addio all’ultimo obiettivo stagionale. Pesa il rigore generoso concesso nel recupero dell’andata su un presunto fallo di mano di Calabria. Quest’ultimo, come la quasi totalità dei suoi compagni, non si è affatto distinto per brillantezza e precisione anche nella serata dell’Allianz Stadium: è ancora negli occhi di tutti l’inizio choc con ben quattro passaggi sbagliati su altrettanti tentativi. Non una novità certo, ma in una gara così importante l’approccio doveva essere diverso.
E badate bene: Calabria è solo uno dei tanti, perché fatta eccezione per Donnarumma (il migliore), Kjaer e Romagnoli, entrambi da sufficienza, il resto è tutto da buttare. Con una Juve a pieno regime, si sarebbe rischiata una vera e propria umiliazione. Non resta quindi che tenersi stretto lo 0-0 finale, utile almeno a salvare faccia e statistiche. Ma una cosa va detta ad alta voce: che tristezza.