Saranno tredici partite molto particolari quelle che attendono il Milan a partire da venerdì 12 giugno (data della semifinale di Coppa Italia da disputare a Torino contro la Juventus) fino al 2 agosto, giorno in cui la Serie A 2019-2020 vedrà ufficialmente la fine salvo nuove emergenze sanitarie legate al Covid-19. Particolari poiché si giocherà ogni tre giorni nel pieno dell’estate, ma anche perché i rossoneri si presenteranno al via di un vero e proprio tour de force senza vere e grandi motivazioni.
Motivazioni che potrebbero essere addirittura pari a zero se tra dieci giorni la truppa di Pioli non dovesse riuscire a centrare la qualificazione per la finale di Coppa Italia. La sconfitta casalinga ad opera del Genoa prima della sosta forzata, ha definitivamente eliminato il club meneghino dalla corsa alla Champions, e le tante voci circolate negli ultimi mesi non hanno fatto altro che spostare il focus dell’ambiente già sulla prossima stagione dove è attesa l’ennesima rivoluzione.
Pioli è consapevole che ad agosto saluterà Milanello al pari di molti calciatori, i quali stanno già provvedendo a trovare una nuova sistemazione (Bonaventura e Biglia su tutti, in scadenza e senza rinnovo). L’attenzione generale sarà prevedibilmente molto bassa, con l’eccezione di pochi (tipo Leao) che cercheranno di dare il massimo per guadagnarsi la riconferma sotto la guida Rangnick. L’assenza per qualche settimana di Ibrahimovic inoltre, alle prese con uno infortunio al polpaccio, non agevolerà di certo il lavoro dello staff rossonero, chiamato a lavorare con un gruppo privo di grandi trascinatori.
Solo un grande exploit a Torino, con conseguente approdo alla finale di Coppa Italia, potrebbe cambiare la situazione e dare la svolta per i match restanti, ma le assenze certe per squalifica nella semifinale di Theo Hernandez, Castillejo e Ibrahimovic peseranno come un macigno.