Da praticamente escluso a protagonista, questa è la storia di Ante Rebic che contro l’Udinese è riuscito finalmente ad imporsi sul campo nell’ultima giornata di campionato al Meazza.
Doppietta per lui in una partita per metà bella, sì perchè il primo tempo è stato un vero e proprio ritorno al passato un po’ per merito dell’Udinese che ha giocato bene sfruttando l’ampiezza ma più per demerito del Milan che ha solo subito, ma la vera sorpresa è stata proprio il giocatore croato che è entrato a gara in corso con lo spirito giusto.
Spirito che negli ultimi incontri qualche giocatore ha perso, forse si tratta di fiducia nei propri mezzi, ma tra il primo è il secondo tempo c’è stato un cambio di rotta stravolgente. Forse Bonaventura fa ancora fatica dopo l’infortunio ma come Suso, Piatek e Paquetà forse è meglio che restino in panchina per un po’ se giocatori come Leao, Castillejo e lo stesso Rebic hanno questa grinta e voglia.
Il nativo di Spalato è stato impiegato poco durante quest’anno, tanto da far rimpiangere Silva con il quale c’è stato lo scambio di prestiti. Con Giampaolo non era entrato proprio in sintonia ma neanche con Pioli che ha provato ad inserirlo più volte ma la sua presenza era totalmente estranea al gioco di squadra e campo.
Come lo stesso allenatore ha affermato in conferenza stampa l’ex Eintracht Francoforte ha avuto una svolta dopo la sosta natalizia, forse viziata dal risentimento collettivo per via della sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta, una svolta che è partita da sè per voglia di rivalsa, molte testate giornalistiche già titolavano di un suo possibile rientro anticipato dal prestito, invece è stata una svolta inaspettata, si potrebbe dire un nuovo acquisto per questa seconda parte di campionato.
Che sia finalmente sbocciato e che mantenga questo standard per il bene della squadra e dei suoi compagni, questo è l’augurio di “benvenuto” per Ante Rebic.