Risultati negativi, prestazioni opache e una classifica da paura con solo quattro punti di vantaggio sul terz’ultimo posto. Eppure in casa rossonera c’è chi ha tempo di pensare anche al proprio futuro, sperando presto di passare in club più blasonati. Stiamo parlando di Piatek e Calhanoglu, che dai rispettivi ritiri delle nazionali hanno rilasciato dichiarazioni ben poco felici che hanno fatto infuriare i tifosi.
“Quando cambierò squadra varrò 60-70 milioni” ha detto con sicurezza il polacco. Il centrocampista turco invece, ha già scelto la sua prossima destinazione: “Se il Bayern Monaco tornasse da me sicuramente non direi no”. Parole poco intelligenti, soprattutto se rapportate a quanto i due hanno offerto in questa stagione: se Calhanoglu in qualche gara (2, al massimo 3) ha almeno raggiunto la sufficienza, non si può dire lo stesso per Piatek, un vero fantasma in campo, e autore di un solo gol su azione fino ad ora.
Siamo davanti a delle dichiarazioni totalmente fuori luogo, specchio dell’attuale spogliatoio del Milan dove l’ego dei singoli prevale sul gruppo. E tutto ciò poi si riflette in campo: troppo spesso quest’anno abbiamo visto undici calciatori con indosso la stessa maglia piuttosto che una squadra compatta e pronta a combattere per il bene del Milan. D’altronde anche da queste cose si distinguono i calciatori cosiddetti ‘normali’ dai campioni, che per diventare tali devono prima essere uomini di spessore. Ecco proprio quello di cui ha bisogno il Milan: di uomini di spessore.