Niente svolta e un passo indietro su tutti i fronti. Il tanto atteso derby non regala soddisfazioni al Milan che si deve arrendere ancora una volta all’Inter, brava a controllare per larghi tratti la contesa e a trovare le due reti (di Brozovic e Lukaku) nei momenti chiave della gara.
Giampaolo schiera a sorpresa Rafael Leao dall’inizio ma la mossa riesce solo a metà: il portoghese si mette in luce con buoni spunti personali contro l’espertissimo Godin, ma non giova alla squadra che fa ancora una volta una fatica tremenda a creare pericoli davanti. Del collettivo, tanto invocato dal tecnico abruzzese non se ne vede traccia, con le uniche azioni offensive del primo tempo nate da spunti singoli. Come quello di Suso che poco dopo la mezz’ora si fa tutto il campo palla al piede, arriva sul dischetto ma tira addosso ad Asamoah a porta quasi vuota.
Tanti, troppi passaggi indietro e poche verticalizzazione con una circolazione palla lenta e prevedibile. Ed in questo senso l’esclusione di Bennacer a favore di un deludente Biglia è difficile da spiegare. Insomma, la mano di Giampaolo ancora non si vede ed il Milan dopo appena quattro giornate di campionato è già a -6 dai rivali cittadini, i quali non brillano per qualità di gioco ma restano sempre dentro la gara, la comandano e limitano al massimo ogni pericolo.
Giovedì si torna di nuovo in campo, a Torino, ed i rossoneri hanno un disperato bisogno di certezze: servono scelte chiare da parte del tecnico che non può più permettersi di sperimentare ancora moduli e singoli. Bisogna imboccare una strada al più presto, nella speranza che sia quella giusta.