“Paquetà è un po’ troppo disordinato da trequartista, bisogna lavorare perché diventi un calciatore completo. Gli manca qualcosa. Deve capire quando essere concreto e quando può prendersi delle libertà. Ci arriverà, è intelligente”.
Si è espresso così Marco Giampaolo al termine di Verona-Milan, la prima gara in cui il tecnico ha schierato l’ex Flamengo dietro le punte. L’allenatore rossonero vuole un Paquetà meno brasiliano e più europeo: facile a dirsi, meno a farsi.
Un affronto a giudicare la reazione del numero 39 che si è sfogato sui social mostrando una sua bella giocata (l’unica della gara del Bentegodi) corredata dalla frase “Orgoglioso di essere brasiliano”. Insomma Paquetà non l’ha presa bene e la reazione di pancia, seppur comprensibile, non è giustificabile.
D’altronde Giampaolo non ha detto nulla di sbagliato: il brasiliano corre, si sbatte, si impegna ma spesso eccede in giocate più spettacolari che concrete finendo nella morsa degli avversari, subito pronti a rifilargli un calcione. Paquetà non deve sentirsi attaccato bensì deve accogliere i consigli del tecnico: per fare il salto di qualità ha bisogno di praticare un calcio più efficace. Meno estro e più giocate essenziali ed incisive: se seguirà questa strada il 22enne ha tutte le carte in regola per diventare il vero leader tecnico del nuovo Milan.