Un leader tecnico a correnti alternate in una squadra mediocre. È questa la definizione di Suso, il vero(e unico) fantasista del Milan nelle ultime stagioni. Luci e ombre per il numero 8 spagnolo che ha alternato grandi giocate a prestazioni altamente negative. Il tutto in un Milan che di certo non brillava per fantasia e qualità.
Posizionato sul fronte destro dell’attacco, Suso si è ritagliato uno spazio importante grazie a spunti di notevole livello ma che a lungo andare sono divenuti prevedibili e di facile lettura per gli avversari. Tutto questo, unito ai ferrei compiti in fase difensiva imposti alle ali da Gattuso, hanno portato lo spagnolo a essere quasi un peso per la squadra.
Maldini e Boban hanno ragionato a lungo sulla posizione dell’ex Liverpool finendo per piazzarlo nella lista dei cedili di fronte a delle proposte di almeno 35 milioni di euro. Ma complici le scarse offerte pervenute e le buone prove fatte registrare nelle uscite amichevoli, Suso sembra essersi ritagliato un suo spazio anche sotto la nuova gestione di Marco Giampaolo.
Il nuovo tecnico, che lo apprezza molto, gli ha affidato la trequarti facendolo diventare il faro offensivo della squadra. Un compito importante che richiede personalità e visione di gioco: due aspetti sui quali Suso deve migliorare ancora molto per diventare veramente un top player europeo.
La fiducia di Giampaolo, per altro un maestro della fase offensiva, è massima: adesso toccherà allo spagnolo impegnarsi per fare il salto di qualità. Per diventare il vero leader di un Milan vincente e non l’unica stella di una squadra da quinto posto.